Hai mai sentito parlare del bagno di foresta? Oppure di Forest Therapy? Hai mai visitato un bosco, una foresta o un parco?
Shinrin-Yoku è un termine giapponese creato negli anni ’80 dal direttore dell’Agenzia Forestale del Giappone, che descrive l’atto di immergersi nella natura attivando tutti i nostri cinque sensi.
Il bagno nella foresta ti permette di sperimentare la natura attraverso la vista, l’udito, l’olfatto, il gusto e il tatto. La pratica ha dimostrato scientificamente di offrire numerosi benefici, con effetti terapeutici e curativi che riducono lo stress e rafforzano il sistema immunitario.
Per praticare il bagno di foresta Shinrin-Yoku non è per forza necessario avere un bosco vicino casa, potete benissimo fare esperienza in un parco cittadino, in una strada di campagna, nel vostro giardino o sul balcone fiorito. Naturalmente una foresta millenaria ha un’energia più intensa, ma potete comunque trarre gioia e benessere da qualche piantina sul terrazzo, con cui applicare le stesse tecniche di mindfulness utilizzate nella Forest Therapy con Shinrin-Yoku.
Nel buddhismo, la natura è vista come impermanente ed effimera; niente è sostanziale o oggettivo. Tutto si trasforma e svanisce prima che possa essere catturato. La natura manifesta la capacità di donarsi e, perciò, rappresenta l’amore. Entrarvi in comunione significa permettere a essa di entrare in noi, risvegliando il senso del sacro.
I 10 principi dell’estetica giapponese nel contesto della natura:
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- Impermanenza: Tutto cambia e sfuma. Nulla resta uguale. Ciò che incontri lungo il sentiero la prima volta sarà diverso al ritorno, forse per la luce diversa o il mutato angolo di osservazione. Nella cultura giapponese, questo è simboleggiato dalla fioritura dei ciliegi, la cui bellezza evanescente ci insegna ad amare incondizionatamente ogni momento per quello che è.
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- Wabi-Sabi: La semplicità, l’umiltà e l’imperfezione sono essenziali. Nella foresta, la bellezza si trova nell’osservare dettagli umili come le cortecce irregolari e i rami secchi. Riscopri la capacità di trarre piacere dalle piccole cose.
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- Il ritmo giusto al momento giusto: In natura, tutto segue un suo ritmo; i fiori sbocciano e gli animali escono dalle tane al momento giusto. Se riesci a cogliere il giusto momento, anche osservando un semplice uccello, diventi parte del ritmo della foresta.
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- Ombra e invisibilità: Molti aspetti della foresta sono nascosti. Imparare a percepire ciò che non è visibile ci connette con gli spiriti della natura. Chiudi gli occhi e prova a percepire oltre ciò che vedi comunemente.
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- La bellezza della quiete: La quiete è sinonimo di eleganza ed essenzialità. Immergiti nel silenzio e nella calma della foresta.
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- Piaceri senza compulsione: Ammira la bellezza che non puoi toccare. Il distacco aumenta il desiderio e, con esso, l’apprezzamento stesso della bellezza.
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- Naturalità: La bellezza naturale apre interpretazioni infinite. Osserva la natura con il cuore e scopri le connessioni simboliche tra te e l’ambiente.
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- La bellezza dell’assenza: Osserva cosa manca; le foglie verdi di primavera, i fiori che non ci sono più. Trasforma la mancanza in risorsa per apprezzare meglio ciò che hai.
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- Bellezza nel vuoto: Gli spazi vuoti tra i rami di un albero o tra i petali di un fiore sono dove si manifesta la vera bellezza. La melodia della natura è fatta di pause tanto quanto di suoni.
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- Consapevolezza della continuità dell’impermanenza: La ciclicità della natura, simboleggiata dal seme e dall’albero, ci ricorda che ogni fine è un nuovo inizio. Tutto è eternamente presente nel qui e ora. Il seme non può esistere senza l’albero, e l’albero non può esistere senza il seme. Quando contempli un albero o un fiore, chiediti: “Dov’è la sua nascita? Dov’è la sua fine?“
Immergiti nel Shinrin-Yoku e scopri come la natura può essere una guida potente, non solo per il benessere fisico ma anche per la crescita personale e spirituale. Elena Mancinelli è una guida certificata al Bagno di foresta tramite lo Shinrin-Yoku, qui puoi trovare le sue proposte.
Con il bagno di foresta potrai sperimentare in prima persona il “Reciproco potenziamento Umano-Natura”: Quando entri nel bosco, il bosco entra in te. Tu vedi, senti, annusi, tocchi il bosco, e contemporaneamente la Natura fa esperienza dei tuoi passi sulla terra, del tuo odore, e dei rumori che produci. Il bosco è psiche, è anima, ti puoi rispecchiare e guarire nella Natura, e così si recupera il senso del sacro.


